buca 1

Età media oltre i 50, 244 unità in meno per 60 km di città. Il Corpo municipale soffre

Pubblicato il alle

5' min di lettura

buca 1AAA Vigili Urbani cercasi. Eh sì, sembra proprio che il corpo di Polizia municipale della nostra città sia in via di estinzione, tanto che, parlando con alcuni ironici vigili si sentono le battute “il Wwf si sta interessando alla nostra causa”. Ma l’amara battuta altro non è che la fotografia di una realtà inconfutabile. I numeri parlano chiaro, l’ultimo concorso risale al 1989, le unità ad oggi in servizio sono 323(ma la pianta organica per una città della nostra dimensione ne prevede 567 con un gap del -43,03%) , di cui circa 100 esentate dai servizi di mobilità. La motivazione, oltre a vari tipi di malattia o inabilità è anche l’età media dei vigili, ovvero circa 54 anni. Di questi 50 sono part time, e buca 225 contrattisti. Parlare di sottorganico è un eufemismo. Possiamo parlare piuttosto di meno del mezzo servizio. 323 a 1080 (prima del decreto taglia tutto).

Facendo un rapido calcolo è abbastanza impensabile che un territorio che va da Giampilieri a Ortoliuzzo,  60 km di città insomma,  300 km di strade, possa essere coperto alla meglio da così poche persone, in condizioni a dir poco di risparmio totale, come si fa nelle famiglie al tempo della crisi. Una crisi che colpisce tutti, nessuno escluso, e che fa del fiore all’occhiello della nostra città, una macchina che a fatica copre i servizi essenziali circa i 24 tipi di attività che dovrebbero essere espletate. In effetti nell’immaginario comune il vigile urbano è quell’essere “cattivo” che in divisa si aggira minaccioso vicino alle nostre auto dignitosamente parcheggiate in divieto di sosta, o meglio ancora, in doppia fila(l’infrazione più amata dai messinesi statistiche alla mano), e zac, prende la multa come fosse un trofeo. Che poi, se andiamo a spulciarci l’art. 208 del codice della strada, dovremmo essere ben felici quando vediamo sul nostro cruscotto il fogliettino verde, perché una parte dei proventi delle multe servono, o meglio, dovrebbero servire, a migliorare i servizi della città. Naturalmente questo in condizioni di civiltà normali, ma noi, si sa, siamo in situazioni di civiltà ridotta, se non addirittura alternativa. “I proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni previste dal presente codice sono devoluti allo Stato. I proventi di cui al comma 1 spettanti allo Stato sono destinati per il finanziamento delle attività connesse all’attuazione del Piano nazionale della sicurezza stradale”, e ancora “in misura non inferiore a un quarto della quota a interventi di sostituzione, ammodernamento, potenziamento di messa a norma e manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente”. Ed altre finalità connesse al miglioramento della sicurezza stradale, relativa alla manutenzione delle strade, all’installazione, all’ammodernamento, alla messa a norma e alla manutenzione delle barriere e alla sistemazione del manto stradale delle medesime strade”. E su questo punto ci sarebbe da fare la sceneggiatura di un film. Stando ai numeri, in realtà anche complice l’entrata in vigore nel luglio del 2013 della possibilità di pagare le multe entro 5 giorni ed avere la decurtazione del 30% sulla somma da pagare, la gente è molto più propensa a pagare le sanzioni e in realtà i Vigili hanno rilevato un netto aumento delle entrate grazie a questa possibilità. Purtroppo però sembra che la nostra città non sia stata sfiorata da questo incremento di pagamenti, chiamiamolo così, e la viabilità, la sicurezza e la manutenzione sono cadute in un dimenticatoio che fa sempre più assomigliare le nostre strade a paesaggi lunari dove la sicurezza è l’assente ingiustificata. Anzi ingiustificatissima.

Solo nel 2015 l’attività dell’autovelox scout  ha portato ad un bottino di 1929 infrazioni. La più gettonata? Come già anticipato la sosta in doppia fila(con 800 multe), seguita a ruota dalla sosta vietata(471) e dalla sosta, ebbene sì, nelle nostre utilissime piste ciclabili(312), se non altro servono a qualcosa.

Per concludere vorremmo ricordare che la viabilità comunque non è l’unica attività dei Vigili Urbani, e se è per questo nemmeno la principale, sono ben 24 i servizi in cui sono impegnati, da quelli giudiziari all’annona passando per i tributi e i servizi esterni. E, tempo e servizi permettendo si occupano anche dei più piccoli con il progetto,peraltro vincitore del premio nazionale Anci sicurezza urbana 2014 “Educazione stradale e alla legalità”.

Emanuela De Domenico 

(145)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.