Arci Thomas Sankara

Esposto in procura del circolo Sankara per la chiusura della tendopoli

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Arci Thomas SankaraIl circolo Arci Thomas Sankara si rivolge alla procura per sollecitare la chiusura della tendopoli nel campo da baseball dell’Annunziata. A distanza di mesi è ancora quello il luogo di “passaggio” dei migranti sbarcati sulle coste siciliane.

Ecco cosa scrive il circolo:

“Oggi 21 marzo, nella giornata mondiale contro il razzismo, il Circolo Arci Thomas Sankara denuncia la segregazione urbana, forma di discriminazione che pensavamo di aver cancellato dalla storia cittadina con la chiusura del campo rom di Villaggio Fatima.

La tendopoli del Pala Nebiolo, luogo in cui per mesi vivono promiscuamente persone provenienti da differenti aree geografiche e con vissuti segnati dal trauma della persecuzione  e delle violenze, è ancora attiva nell’indifferenza delle istituzioni. Il nostro impegno per la tutela dei diritti dei richiedenti la protezione internazionale non si è mai fermato. Negli ultimi mesi abbiamo assistito alla normalizzazione del campo, alla banalizzazione di abusi e trasferimenti illegittimi. La mancanza di un argine a tali comportamenti e prassi ci ha indotto a presentare 2 esposti alla Procura della Repubblica. Il primo, depositato il 24 febbraio, concernete il trasferimento illegittimo di alcuni adolescenti al CARA di Mineo, adolescenti identificati come maggiorenni per i quali il Giudice Tutelare, su nostra richiesta, aveva già predisposto accertamenti sulla minore età. Il trasferimento in un luogo non adatto, ha costretto i minori a sperimentare traumaticamente la realtà, fatta di violenze e repressioni, del centro per richiedenti asilo più grande d’’Europa. Il Giudice Tutelare ci ha, in seguito, dato ragione riconoscendoli minorenni. Il secondo esposto, depositato il 4 marzo, chiede alla Procura la chiusura della tendopoli, alla luce della documentazione dell’’Azienda Sanitaria Locale e di altri organismi istituzionali che fin dal mese di ottobre sottolineavano l’’inadeguatezza della palestra e poi della tendopoli. Questo conferma che esistevano i presupposti per una chiusura da parte della Prefettura o del Sindaco.  

Ribadiamo la nostra contrarietà a ogni narrazione concentrazionaria e sicuritaria dell’’accoglienza,  si tratti della tendopoli o della ventilata ipotesi di installare un centro di accoglienza nell’’area della caserma di Bisconte o di qualsiasi altro luogo dove far convivere forzatamente un numero elevato di persone solo a causa del loro status.

Nella giornata mondiale contro il razzismo non possiamo non sottolineare la mancanza di un programma politico di piena cittadinanza dei migranti residenti a Messina. La nostra richiesta di cittadinanza onoraria per i bambini e le bambine di origine straniera nati a Messina è rimasta inascoltata, così come le modifiche in senso antidiscriminatorio del welfare e delle prassi vessatorie della burocrazia amministrativa.

Alle pratiche neocoloniali e alle identità monolitiche vogliamo opporre l’idea di una società inclusiva che rifletta su se stessa sui temi dell’accoglienza e dell’uguaglianza. Auspichiamo l’apertura di una nuova stagione di diritti per tutte e tutti”.  

 

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