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Eolie. Inizia la ricerca dei tesori sommersi

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Hanno preso il via le operazioni di indagine e documentazione sui relitti profondi alle Isole Eolie. La campagna di ricerche e’ partita da Panarea ed è condotta dalla Aurora Trust Foundation e dalla Soprintendenza del Mare mediante l’utilizzo di sommergibili della U-Boat Worx e Rov AtlantEco con la collaborazione della Capitaneria di Porto di Lipari.

Il mare delle Eolie è pieno di tesori archeologici: da relitti e anfore sparsi da Panarea a Lipari fino a Filicudi. I ritrovamenti sono stati anche recenti.
Lo scorso anno il relitto di una nave affondata 2000 anni è stato scoperto vicino Lipari, a 130 metri di profondità. Insieme al relitto c’è un antico altare con decorazione in rilievo ad onde marine che dimostra che a bordo delle antiche navi si sacrificava agli dei per propiziarsi la navigazione.

Le ricerche sui siti indicati dalla Soprintendenza del Mare, guidata da Sebastiano Tusa, sono state effettuate con due sommergibili “Triton submersibles” e con l’impiego di subacquei altofondalisti. Le tecnologie utilizzate per la missione sono state fornite dalla Gue e dalla Brownie’s Global Logistic, insieme alla nave “Pacific Provider”, di 50 metri, dotata delle più recenti tecnologie dedicate alle immersioni tecniche subacquee e di una camera iperbarica che ha fatto da supporto alle operazioni di ricognizione.

Entusiasta dei risultati il professore Tusa: “Di relitti antichi e moderni nella mia lunga carriera di archeologo ne ho visto e toccato a decine, ma essere riuscito a raggiungere un relitto di una nave naufragata 2000 anni fa che si trova nel buio e nel silenzio di 130 metri di profondità mi ha dato un’emozione indescrivibile che non avevo mai provato”.

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