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Dito puntato contro Cateno De Luca: «Social usati come gogna elettronica»

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Alcune organizzazioni di Messina accusano il sindaco Cateno De Luca di utilizzare la propria pagina Facebook come una «gogna elettronica» ledendo il diritto alla privacy dei soggetti (adulti e minori) ritratti nelle foto e nei video condivisi e violando così la normativa europea dei dati personali.

A lanciare l’accusa sono il Circolo Peppino Impastato PRC Messina, la Rete Antirazzista, Cittadinanza Attiva, l’Unione Inquilini e Zancle & Martello che, nelle scorse ore, hanno inviato una lettera al Garante nazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza e all’Autorità garante per la protezione dei dati personali, segnalando alcuni dei post pubblicati di recente dal Primo Cittadino sulla pagina “De Luca sindaco di Messina”.

«Con la presente missiva – scrivono le cinque organizzazioni – intendiamo segnalare il preoccupante impiego di social network e video per fini punitivi da parte del sindaco della Città di Messina, Cateno De Luca. Da mesi, infatti, cittadini, minori e persone prive di casa (autori o sospetti autori di infrazioni) vengono puntualmente ritratti ed esposti sulla pagina Facebook del Sindaco (“De Luca Sindaco di Messina”), trasformata così in una gogna elettronica utile alla riprovazione pubblica».

Per avvalorare la propria tesi, le associazioni che firmatarie della lettera hanno inserito all’interno del documento inviato i link ad alcuni post, video e testi, pubblicati nelle ultime settimane sulla pagina del Primo Cittadino. Tra questi, il video ritraente due ragazzi (uno minorenne, uno 18enne) che, in violazione delle norme riguardanti il conferimento dei rifiuti, gettano delle assi di legno nei cassonetti.

Quello che preoccupa le cinque associazioni, in questo come in altri casi, non sono solo le immagini condivise, ma anche i commenti, spesso violenti, dei follower: «Ciò accade poiché all’interno della pagina non vi è un vero e proprio moderatore – spiegano. È chiaro che non obiettiamo la questione della sanzione per non aver conferito a discarica gli inerti. L’elemento  gravissimo, tuttavia, è che uno dei due ragazzi ritratti ed esposti ai feroci commenti dei frequentatori della pagina Facebook del Primo Cittadino è un minore».

«Tuttavia – aggiungono – non è che per gli adulti vada meglio. È frequente difatti che dipendenti dell’amministrazione, cittadini comuni e persone prive di casa vengano additati al pubblico ludibrio per mezzo di social network in ragione di comportamenti giudicati dal Sindaco, e non già da un Tribunale, inopportuni». In questo secondo caso l’esempio riportato è quello del “blitz” dello scorso 13 agosto al Palacultura durante il quale gli uomini della Polizia Municipale avevano allontanato, ricordano le organizzazioni, «due uomini privi di casa, di nazionalità nigeriana, adagiati nei pressi di un edificio pubblico, i cui volti vengono ritratti ed esposti al disprezzo della cittadinanza».

Ultimo video presentato come esempio di quanto affermato al Garante per la protezione dei dati personali è quello in cui uno dei lavavetri che di solito si trovano davanti alla Prefettura viene fatto allontanare dal Sindaco e dagli agenti della Polizia Municipale.

«Restiamo in attesa – scrivono le cinque organizzazioni – di conoscere il giudizio e gli eventuali provvedimenti e restrizioni che l’Autorità garante per la privacy e il Garante per l’infanzia e l’adolescenza intendano assumere nei confronti dei gestori della pagina Facebook “De Luca sindaco di Messina”, innanzitutto a tutela dei minori ai cui spettano il diritto alla riservatezza e a vivere una infanzia serena. Nonché contro gli usi afflittivi di quella pagina Facebook e dei video ivi contenuti per “punire” ed esporre individui sospettati di avere commesso infrazioni o semplicemente leso un oggetto impalpabile e difficilmente definibile come il “decoro”».

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