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Debiti fino a 50mila euro e contratto di servizio Atm, via libera dalla giunta

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giunta accorinti stampaApprovati dalla giunta comunale i correttivi al Piano di Riequilibrio finanziario e il contratto di servizio dell’Atm. Sarà adesso il Consiglio, entro il 28, a doversi esprimere. 

 

 “A seguito delle novità intervenute dal 2 settembre ad oggi, – ha evidenziato il vicesindaco e assessore al Bilancio, Guido Signorino, – come attendevamo, molti elementi rendono adesso il piano di riequilibrio ancora più robusto, sostenibile e credibile, facendone un possibile strumento per il rilancio delle attività in città.

Gli elementi nuovi riguardano: 1) la durata del piano e il connesso incremento di risorse disponibili; 2) la possibilità di utilizzare le risorse pubbliche per il soddisfacimento immediato dei crediti; 3) l’evoluzione di una parte del contenzioso in direzione favorevole all’amministrazione. Nel complesso il piano dispone adesso di maggiori risorse, con un minor assorbimento potenziale o latente. Inoltre il lavoro svolto nel 2014 consente di rispettare gli impegni che erano stati preventivati, dando credibilità alla manovra di riequilibrio che è stata posta in essere”.

Secondo l’amministrazione se lo Stato approverà il piano di riequilibrio, il Comune è in grado di offrire ai suoi creditori (circa 13.500 soggetti) il pagamento delle spettanze dovute fino a 50.000 euro, potendo saldare la rimanente parte entro il 2016 (dietro accordo transattivo) o, in alternativa, dilazionando il dovuto per l’intera durata del piano (fino al 2023). L’approvazione del piano consentirà dunque di sbloccare i crediti in tempo brevissimo, favorendo fornitori, aziende, professionisti e singoli cittadini che potranno ricevere il dovuto perché, come voluto dall’amministrazione Accorinti, i trasferimenti del Governo sono adesso utilizzabili proprio per pagare le transazioni del piano di riequilibrio.

Inoltre – ha proseguito il vicesindaco – i dati contabili dimostrano che il Comune è in grado di onorare gli impegni assunti col piano per l’anno 2014. Il bilancio, infatti, accantona le somme dovute e mostra che gli obiettivi di risparmio strutturale maggiormente qualificanti sono stati raggiunti. Nel corso del 2014 si sono registrati circa 3,5 milioni di maggiori entrate (contrasto all’evasione). Allo stesso modo, la bolletta dei consumi elettrici del 2014 è stata di 3,5 milioni inferiore rispetto a quella del 2013; il beneficio di cassa di tale economia andrà a regime nel 2015, ma la fuoriuscita dal regime di salvaguardia e la revisione tecnica e delle utenze conferma un risparmio consolidato del 35% sul costo dell’energia elettrica. Anche le economie programmate sul costo del personale e sul costo dei fitti passivi sono state realizzate e, consolidate nei bilanci futuri, costituiranno parte dei risparmi strutturali che garantiscono il piano di riequilibrio. 

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