Daniela Bonanzinga: un’indipendente che ha fatto impresa con la lettura. Pronta alla sfida

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Messina ha un’imprenditrice che non si arrende, è Daniela Bonanzinga, libraia a Messina da 33 anni, nella libreria di famiglia. La dirige dal 2000. 15 anni di “autonomia” in cui Daniela ha portato avanti un progetto innovativo, che ha coniugato la lettura ad attività creative. Ce lo racconta la stessa protagonista:

“Leggo ogni domenica il sole24ore, abitudine istituzionale per una libraia che fa del proprio lavoro un laboratorio di ricerca. Circa venti anni fa, nel 1997, quando cambiavano i rapporti commerciali con le istituzioni, nascevano i dipartimenti nelle università e i soldi destinati alle biblioteche diminuivano in maniera sostanziale, ho affiancato alla libreria tradizionale ( varia e servizi ) un’attività promozionale nel mondo della scuola di ogni ordine e grado di promozione e incentivazione alla lettura.
Nel 1995, viene varato dal ministero della pubblica istruzione il primo piano promozione della lettura nelle scuole di ogni ordine e grado. Quest’apertura da parte del ministero permette a me, che sono un’imprenditrice privata, di entrare a pieno titolo nel mondo della scuola e di fornire le mie consulenze. Nasce un progetto, ” lalibreriaincontralascuola”, di cui oggi detengo il brevetto e ho registrato il marchio, che promuove la lettura attraverso una nuova strategia da me personalmente inventata : la lettura mediata da attività creative , che spinge gli studenti dopo aver comprato e letto un libro, a restituire proprie interpretazioni attraverso vari linguaggi espressivi( musica , testi poetici, pièce teatrali) alla presenza degli scrittori.
In questi venti anni ho ospitato più di 150 scrittori di chiara fama, che hanno incontrato circa 300000 studenti delle scuole di ogni ordine e grado ( attività che si è svolta sia a Messina che in provincia). Si calcoli l’indotto che è nato da questo lavoro.
Posso dire che la crisi ha travolto me, la libreria, le mie certezze la mia energia ma con moderazione. Tutto quello che ho costruito in questi venti anni e’ rimasto un punto fermo e anche se si sono modificate alcune cose ( un libro per banco acquistato dai ragazzi, una concorrenza spietata dei miei colleghi che hanno imitato l’aspetto sostanziale del progetto cioè scrittori nelle scuole ) “lalibreriaincontralascuola” continua a essere un grande punto di riferimento per dirigenti e docenti.
Facile intuire che osservatorio privilegiato e’ il mio, che ho scelto venti anni fa, pur non avendo mai venduto libri di scuola, di diventare un consulente culturale dell’agenzia più referenziata a creare lettori e cittadini.
Un’esperienza grandiosa fatta di rapporti umani e lavorativi irripetibile: dirigenti, insegnanti, alunni e famiglie che hanno scelto di leggere libri all’interno della mia organizzazione regalandomi momenti unici. Cinema e teatri stracolmi di migliaia di studenti “lettori” pronti a presentare il libro di : Giuseppe Pontiggia, Ermanno Rea, Franco Cardini, Tiziano Terzani, Dacia Maraini, Melania Mazzucco, Peppe Severgnini, Riccardo Iacona e tanti altri. Sono passati in tanti da questo palcoscenico messinese, sarebbe impensabile citarli tutti.
La strada per l’incentivazione alla lettura nel nostro paese, per un laboratorio critico e serio fatto di alte professionalità ( in venti anni di attività innumerevoli gli insegnanti e i dirigenti che hanno sviluppato eccellenze per quanto riguarda la promozione della lettura ) esiste, non bisogna inventarla.
Di questo progetto ho messo a punto un corso per gli amici librai ospitato per qualche edizione dalla scuola ” Umberto ed Elisabetta Mauri” che nel 2010 mi ha conferito il premio “Mauri” oscar alle librerie indipendenti come migliore libreria d’Italia.
Nonostante la realizzazione di questo grande sogno, vagavo da un anno per le scuole e sentivo che qualcosa non tornava. La relazione con i nativi digitali incalzava, e io continuavo a promuovere la lettura come venti anni fa. Mi sono interrogata più volte su quale fosse il mio ruolo, cosa poter dire a un nativo digitale per creare nella sua mente e nel suo cuore uno spazio al libro di carta, alla lettura tradizionale ( lenta e profonda).Li ho guardati negli occhi i ragazzi, li vedevo agitare le loro dita svelte sulle tastiere dei telefonini, leggevo i loro commenti sulla rete, li spiavo per non arrendermi. Questo ho fatto in questi ultimi due anni mentre un pezzo di certezza storica del mercato crollava sotto l’effetto della crisi. Ma ciò che più mi angosciava era il sentire con assoluta chiarezza che mediare lettura come fatto fino a ora non potrà funzionare per il futuro.

Quest’anno rilancio. Ho intuito la direzione da intraprendere e resto a scuola, con coraggio, senza abbandonare il campo tra i nativi digitali, io immigrata digitale prestata all’opera, in un mondo che è cambiato in maniera sostanziale e che ha bisogno di una misura tra vecchio e nuovo .La lettura di libri per esistere ha bisogno di un sostegno che possa integrare vecchie modalità a nuovi valori. Ecco la sfida.”

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