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Messina. Crisi di liquidità in ATM. Sindacati pronti alla mobilitazione

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Sulla crisi di liquidità di ATM Messina si esprimono le organizzazioni sindacali Faisa Cisal, Ugl e Orsa, in una lettera indirizzata al Sindaco Cateno De Luca, al Direttore Generale dell’azienda Natale Trischitta e al Consiglio di Amministrazione. Preoccupati della difficoltà dell’Azienda Trasporti Messina di far fronte all’erogazione dei salari per il mese di dicembre, i sindacati avvisano che si procederà alla mobilitazione dei lavoratori se non si trova una soluzione.

«Ci giunge notizia – raccontano i sindacati nella lettera – delle serie difficoltà riscontrate dall’ATM per erogare gli stipendi. L’evento preoccupa più del dovuto perché la condizione economica dell’Azienda Trasporti è stata ampiamente affrontata nel “Salva Messina” e in quella sede l’Amministrazione Comunale ha preso impegni e previsto contromisure che dovrebbero essere già poste in essere».

Anche i segretari provinciali di Fit Csil Messina si sono mostrati preoccupati per la situazione che potrebbe evolversi in un blocco del servizio ATM. In una nota, Letterio D’Amico e Sebastiano Bonafede hanno spiegato che all’origine della crisi ci sarebbe un trasferimento di fondi all’Azienda inferiore a quello necessario per assicurarne il funzionamento.

Secondo Faisa Cisal, Ugl e Orsa ad aver contribuito alle difficoltà finanziarie dell’Azienda sarebbe: «la programmazione, troppo ambiziosa, della precedente Amministrazione che ha immaginato un aumento di produzione tale da consentire la riduzione progressiva delle sovvenzioni comunali. Secondo proiezioni ottimistiche, i tagli sarebbero stati compensati dall’incremento esponenziale degli incassi che non si è mai realizzato, neanche con il rinnovo del parco mezzi. È dimostrato che la gestione dei servizi essenziali non può auto-finanziarsi, si regge fondamentalmente sulle sovvenzioni pubbliche che se vengono meno fanno saltare il sistema».

Le organizzazioni sindacali spiegano come la riduzione progressiva dei contributi comunali, concordata dall’ex Direttore Aziendale Giovanni Foti con l’Amministrazione Accorinti, si sia rivelata un “economia fantasiosa” e chiedono all’Amministrazione De Luca di rivalutare ed incrementare il contributo per consentire una gestione economicamente sostenibile del trasporto pubblico locale.

«Questo mese – continuano Faisa Cisal, Ugl e Orsa – Palazzo Zanca ha trasferito all’Azienda un milione di euro, cifra irrisoria se si tiene conto che solo per pagare gli stipendi servono 1,5 milioni e in più si devono affrontare spese per la rottamazione delle cartelle esattoriali e per i pignoramenti relativi alla precedente gestione. Nel “Salva Messina” è previsto un aumento dei contributi comunali per ATM che ancora non si concretizza, i 12 milioni annui previsti nel contratto di servizio sottoscritto con la giunta Accorinti sono risibili, ne servono quasi il doppio».

Al fine di tutelare i dipendenti e il servizio trasporti, i sindacati vogliono «un incontro urgente con la Direzione Aziendale, il Consiglio di Amministrazione e il Sindaco di Messina, volto ad affrontare in tempi brevi l’emergenza». Nel caso la richiesta dei sindacati non venga rispettata, le organizzazioni hanno annunciato che procederanno alla mobilitazione dei lavoratori.

 

 

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