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Possibile aumento della TARI: Cambiamo Messina dal Basso chiede chiarezza

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Il movimento Cambiamo Messina dal Basso, in una nota, esprime la sua preoccupazione in merito alla notizia del possibile incremento dei costi per la gestione dei rifiuti previsto nel Piano finanziario di MessinaServizi Bene Comune per l’anno 2019. Rispetto al 2018 si parla di un aumento di quasi 4 milioni, ma non è chiaro se un’aumento dei costi potrebbe tradursi in aumento della Tassa sui Rifiuti, a svantaggio della cittadinanza.

«Si apprende dagli organi d’informazione – racconta Cambiamo Messina dal Basso – che il costo del servizio rifiuti per il 2019 dovrebbe aumentare di circa 2 milioni di euro rispetto allo scorso anno.  Considerato che sull’anno 2018 gravavano anche gli sforamenti dei costi della discarica del 2017 per circa 900 mila euro, l’aumento dei costi complessivi del servizio sarebbe dunque quest’anno in totale di circa 3 milioni».

Secondo Cambiamo Messina dal Basso, l’incremento dei costi sarebbe dovuto principalmente alla previsione di un premio di risultato ai lavoratori per aver raggiunto il 65% di raccolta differenziata entro luglio 2019: «Il costo di questo premio di risultato, calcolato in circa 3.300.000 euro, sarebbe totalmente a carico della TARI e non sarebbe compensato né dai ricavi per l’aumento della raccolta differenziata, né dalla riduzione dei conferimenti in discarica. Altri costi sarebbero dovuti a nuovi investimenti».

A turbare in particolare modo il movimento è proprio la possibilità che siano i cittadini a dover pagare il premio di risultato dei lavoratori.

«Quale sarebbe allora per i cittadini il vantaggio del previsto raggiungimento del 65% di raccolta differenziata, visto che la TARI aumenta? Perché fare pagare ai cittadini il premio che invece dovrebbe scaturire dai risparmi della raccolta differenziata? Ma non avevano detto che era una TARI troppo elevata e che bisognava ridurla?».

I dubbi di Cambiamo Messina dal Basso sorgono anche in merito ad un altro aspetto: «Come si ricava da notizie stampa, graverebbe pure il costo di circa un milione di euro in più per il verde. Ma poiché la normativa non prevede che il costo del verde venga coperto con la TARI, perchè anche questo costo viene caricato sui cittadini. In pratica, dunque, il costo del servizio rifiuti di quest’anno graverebbe sui cittadini per circa 4 milioni in più».

Adesso il movimento attende che venga pubblicato l’intero Piano finanziario TARI con la speranza che esso possa far luce su come l’azienda a capo della gestione rifiuti farà fronte alle spese.

«Si farà così chiarezza – si legge a conclusione della nota – ne siamo sicuri, sull’entità del Premio di risultato promesso ai lavoratori e sulla sua copertura: 10 milioni secondo De Luca, che non ha spiegato perché 10 e non magari 20 o 30 milioni, e non ha indicato nemmeno con quali risorse coprirà il premio. A meno che le somme non siano quelle indicate sul Piano finanziario TARI 2019, ovvero 3.300.000 a carico dei cittadini e degli stessi lavoratori, che pagherebbero una TARI maggiore. Mancano comunque all’appello 6.700.000 euro: chi li pagherà».

 

 

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