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Assistenza domiciliare, Cisl: “Il Comune chiede agli anziani di pagarla”

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“L’amministrazione persevera nella difformità in materia di trasparenza e di procedimenti amministrativi chiedendo agli anziani fruitori del servizio di assistenza domiciliare la compartecipazione al costo del servizio secondo un decreto assessoriale addirittura revocato da un altro decreto dello stesso assessore del tempo». È una levata di scudi quella di Cisl Pensionati e Cisl Funzione Pubblica che avevano già diffidato l’amministrazione. «Una richiesta del genere non è sostenibile – affermano i segretari generali Bruno Zecchetto e Calogero Emanuele – ancora di più se viene chiesta a servizio già iniziato e senza avere dato la necessaria informazione all’atto della presentazione della richiesta di assistenza, violando quindi la normativa vigente in materia di procedimento amministrativo ed invocando un decreto assessoriale revocato».

Secondo la richiesta degli uffici comunali, per disposizione del neo dirigente, si chiede quindi agli anziani un versamento di quote di compartecipazione che in alcuni casi superano i 1300 euro e solo per le prestazioni che si riferiscono al periodo tra agosto e ottobre.

Il sistema messo in moto dall’Amministrazione preoccupa non poco le organizzazioni sindacali perché ha già prodotto diverse rinunzie al servizio da parte degli anziani con l’inevitabile calo dei livelli occupazionali.

«A questo – aggiungono Zecchetto ed Emanuele – bisogna considerare anche che alcuni anziani fruiscono di servizi grazie ai progetti previsti dalla legge 328 e il rischio è quello che si ritroveranno da qui a poco ad essere chiamati a versare una ulteriore quota di compartecipazione che è assai dubbia».

Zecchetto ed Emanuele definiscono le azioni dell’Amministrazione comunale «leggerezze inaccettabili» e ritengono inevitabile alzare il livello della protesta. «Già da lunedì – annunciano – sarà mobilitazione e saranno avviate le procedure legali di tutela degli anziani chiamati illegittimamente a risanare le casse di un Comune che dal punito di vista economico-finanziario ormai è arrivato al capolinea e nel contempo si lavorerà per la tutela degli operatori che rischiano di perdere il posto di lavoro, a fronte di contratti già sottoscritti, per l’insipienza e la superficialità di amministratori e dirigenti allo sbando».

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