Altolia torna in sicurezza dopo l’alluvione, ma la famiglia Sciliberto continua a piangere – Video

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Una lapide non basta ad asciugare le lacrime e placare la rabbia di chi, il primo ottobre 2009, ha perso un marito. Sono passati quasi sei anni da quel tragico nubifragio, ma il dolore di Cettina D’Agostino è ancora vivo. Cettina quella sera è rimasta vedova di Luccio Sciliberto, inghiottito dal fango e mai più ritrovato. Unica vittima registrata nella frazione di Altolia, e Altolia ieri ha festeggiato il completamento dei lavori di messa in sicurezza e ha ricordato l’uomo con una lapide collocata nella piazza principale, al termine della Messa, celebrata nella chiesa di S.Biagio, dall’arcivescovo Mons. Calogero La Piana. Gli abitanti del piccolo centro collinare hanno così voltato definitivamente pagina, da oggi in poi andranno avanti con la consapevolezza di non dover più temere un temporale. Alla cerimonia sono intervenuti anche il sindaco Accorinti e i rappresentanti regionali della Protezione Civile, Calogero Foti e Bruno Manfré.

Se da un lato il paese gioisce per una serenità ritrovata, la famiglia Sciliberto continua, invece, a ingoiare un boccone amaro e lo farà fino a quando non riceverà la considerazione che dal 2009 chiede invano alle istituzioni. “Non posso certo accontentarmi di una lapide – spiega Cettina D’Agostino – so che non potrò mai più riabbracciare mio marito, ma almeno voglio tornare ad abitare nella mia casa con i miei figli”.

L’abitazione della famiglia Sciliberto, infatti,  è ancora inagibile poiché ubicata in una zona ad alto rischio. “Sono stata buttata fuori da casa mia – spiega la vedova – ho perso tutto quello che avevo, la mia vita è stata distrutta. Dopo cinque anni e sette mesi attendo ancora una risposta, sono stata varie volte al Comune e non è servito. Non ho ricevuto neanche l’indennizzo che mi spettava perché chi di competenza non è in grado di sbloccare quest’ordinanza. Non serve a niente organizzare una cerimonia del genere quando ci sono famiglie ancora in difficoltà”. Nonostante tutto, Cettina D’Agostino trova ancora la forza di rinnovare il suo appello alle autorità competenti: “Voglio solo godere dei miei diritti, tornare a casa mia e riacquistare la serenità che mi è stata tolta. Chiedo alle istituzioni di risolvere la questione con la massima priorità, non posso andare avanti così”.

Oltre Altolia, anche Molino è tornato ad essere un luogo sicuro. Sono stati infatti consegnati i lavori di messa in sicurezza del costone che sovrasta il villaggio e l’installazione di un nuovo canale di raccolta delle acque. I lavori sono stati eseguiti dalla Provincia di Messina, rappresentata dall’ingegnere Giovanni Lentini. “La frazione di Molino – spiega Lentini –  è stata messo in sicurezza grazie al completamento di due lotti d’intervento costati undici milioni di euro. Per la piazza di Altolia il Genio Civile ne ha invece impiegati quasi dodici”. Nelle aree colpite dall’alluvione restano ancora vari cantieri aperti. Secondo l’ingegnere Lentini, tuttavia, le ruspe andranno via tra qualche mese. “A Scaletta è in via di ultimazione il ponte sulla provinciale 32 – spiega – gli interventi di sicurezza saranno ultimati entro la fine dell’estate. Nel giro di un anno tutti i territori colpiti dalla tragedia del primo ottobre torneranno completamente fruibili alla cittadinanza”.

 

Andrea Castorina

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