Ex Foscolo e S.Leone, gli occupanti: “No alla sgombero, si avvii una mappatura degli immobili in disuso”

Pubblicato il alle

3' min di lettura

Sui 74 occupanti della scuola “Ugo Foscolo” e dell’ex caserma San Leone vige da giorni l’ordinanza di sgombero. Ma i protagonisti dell’ennesima emergenza abitativa in salsa messinese non ci stanno e continuano a chiedere all’amministrazione comunale di risolvere definitivamente la vicenda. Questa mattina, l’Unione Inquilini è intervenuta in una conferenza stampa a Palazzo Zanca, al fianco di una rappresentanza degli occupanti dei due edifici, del consigliere comunale Gino Sturniolo e dell’ex esperto del sindaco Clelia Marano.

In attesa di un ulteriore confronto con l’assessore alle Politiche per la Casa Sebastiano Pino, l’Unione Inquilini chiede di prorogare l’istanza di sgombero e avviare una mappatura degli alloggi comunali in disuso che potrebbero ospitare provvisoriamente le famiglie. “Secondo un nostro calciolo – spiega Antonio Currò – in città ci sono ben 341 unità immobiliari di proprietà statale e comunale non utilizzate. Recuperare questi edifici consentirebbe di assicurare un tetto a più di settanta disperati. Nessuno di loro ha infranto le regole, non hanno occupato alloggi popolari creando un danno ad altre famiglie bisognose. Al contrario, hanno agito con correttezza promuovendo il recupero di due strutture fatiscenti”.

II palazzo che ospitava l’ex caserma S.Leone appartiene però a nota famiglia messinese. In seguito ad alcune verifiche, l’immobile è stato giudicato inagibile e secondo la legge spetta proprio al proprietario intervenire per rimettere a norma l’edificio. “Se i padroni della ex San Leone non provvedono ai lavori necessari – precisa Currò – il Comune può requisire l’edificio. La situazione si deve comunque sbloccare, altrimenti saremo pronti ad occupare il Comune. L’amministrazione deve colmare il vuoto che c’è tra l’emergenza abitativa e l’assegnazione di alloggi popolari”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Clelia Marano che lancia una sfida al sindaco Accorinti. “Il primo cittadino – precisa – deve avere il coraggio di requisire la struttura, così come avvenuto in altre città negli anni passati. Non si possono lasciare in mezzo alla strada famiglie bisognose con numerosi bambini, si tratta di cittadini che hanno perso un lavoro e sono impossibilitati a pagare un affitto. Non regge anche l’alternativa di trasferirli in una comunità, trovare un alloggio costerebbe molto meno”.

Il consigliere Gino Sturniolo tira in ballo la Costituzione. “Esiste un diritto all’abitare che va rispettato, la procedura dello sgombero va bloccata proprio in nome di una precisa norma costituzionale. Non ci sono altre soluzioni”.

(270)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.