Caso Tomasello, gli studenti “Atreju” pronti a costituirsi parte civile

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Il servizio delle Iene e gli articoli di importanti testate hanno reso noto a tutta la nazione il caso del professore Dario Tomasello, accusato dal collega Giuseppe Fontanelli di aver presentato, in occasione del concorso per l’abilitazione a docente ordinario, testi copiati che avrebbe inserito in una serie di pubblicazioni che gli sarebbero state utili per il punteggio a titoli. Sulla vicenda, interviene l’associazione Atreju che rappresenta parte degli studenti dell’Università di Messina, coinvolta indirettamente in questa ingarbugliata diatriba.

Dalla documentazione emersa, e dall’accuratezza con la quale gli organi di informazione hanno diffuso e comparato l’opera del candidato Tomasello con quelle oggetto del presunto plagio – precisa Atreju –  non abbiamo alcuna difficoltà a sottolineare come i fatti risultino quantomeno paradossali, singolari, ed in controtendenza dei più elementari insegnamenti che da piccoli i nostri insegnanti a scuola ci hanno trasmesso, attraverso i quali non era ammissibile consegnare un compito in classe conforme a quello di un compagno o ad un libro di testo, specialmente utilizzando (come in questo caso sembra avvenire) le medesime parole stile del miglior copia-incolla dei giorni nostri. Non possiamo, ne vogliamo entrare nel merito della diatriba tra il prof. Tomasello, il prof. Fontanelli, e il prof. Amoroso (autore dei testi plagiati che ha esposto denuncia penale). Il dibattito non ci appassiona e non possiamo essere in grado di esprimere un giudizio sulla base di atti e fatti che non possiamo conoscere fino alle radici, che certamente sono più profonde del mero momento concorsuale”.

Tornando però all’ironico esempio studentesco – continua la nota –  vi ricordate cosa succedeva se si veniva colti in fragranza di …copiato? Nella migliore delle ipotesi la prof di turno, dopo averti deriso davanti ai tuoi compagni, ti metteva un bel 3. E’ proprio questo il punto della vicenda che come associazione studentesca intendiamo stigmatizzare: Se esiste uno scandalo, lo scandalo é di chi é stato chiamato ad esprimere un giudizio sulla vicenda: Il Ministrero dell’istruzione e della ricerca (MIUR). Quest’ultimo infatti, sebbene l’Università gli abbia fatto pervenire gli atti ed i documentati contestati così come li abbiamo visti in tv, non soltanto ha lodato il professore per “l’originalità dei lavori”, ma ha anche dichiarato che: Ritiene di non dover modificare il giudizio reso”.

“Pertanto, prendendo atto del giudizio, ci chiediamo e chiediamo al MIUR: quali sono stati i criteri utilizzati nella formulazione di un tale generoso giudizio sull’opera? Ciò che fa più rabbia é che come al solito, a rimetterci siamo noi studenti, il cui titolo di studio viene sempre e comunque denigrato e sottovalutato da scandali mediatici come questi che, fondati o meno, offuscano e cancellano il nostro sudore impegno quotidiano. L’Associazione Atreju dunque, per dare voce a questo sentimento di rabbia e come atto simbolico volto dimostrare che ci sono studenti che non possono più restare inermi di fronte a tutto questo, dichiara fin da adesso che se ci dovesse essere il rinvio a giudizio per il prof.Tomasello, Atreju si costituirà parte civile, e chiediamo al Rettore che l’Università stessa si costituisca parte civile per tutelare i diritti degli studenti, che indipendentemente dall’esito del giudizio saranno sempre gli eterni sconfitti”.

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