Elezioni. Gaetano Sciacca si rivolge ai giovani messinesi: «Non arrendetevi»

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Amministrative 2018. «Non arrendetevi, non arrendiamoci» con queste parole il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Gaetano Sciacca, lancia il suo appello ai giovani messinesi attraverso una lettera aperta, in cui espone i punti del proprio programma che li toccano più da vicino.

«Ho riflettuto a lungo, in questi giorni frenetici, su cosa rispondere ai tanti ragazzi e alle tante ragazze che si interrogano sul loro futuro e che hanno deciso di riporre la loro fiducia in me o negli altri sei “contendenti” – ha esordito il candidato. Ho ripetuto più volte che non mi sarei mai limitato ad elencare i problemi della città, ma che avrei cercato di trovare delle soluzioni. E cercherò di farlo anche adesso, con l’obiettivo di trovare dei rimedi concreti e di non illudervi con promesse irrealizzabili, posti di lavoro tirati fuori dal cilindro e rimedi miracolosi».

Dopo aver incontrato ragazzi e ragazze e raccolto le loro idee e preoccupazioni nel corso degli iDay organizzati negli ultimi mesi, Gaetano Sciacca che, ammette, giovane non è più da un po’, decide di rivolgersi direttamente a loro, mettendo da parte il “politichese” e i “tecnicismi” per esporre alcuni progetti realizzabili nell’immediato.

Pubblichiamo di seguito le proposte, suddivise in 5 ambiti tematici, contenute nella lettera aperta indirizzata ai giovani messinesi dal candidato sindaco del Movimento 5 Stelle.

Uno spazio per esprimersi

mappa dei Beni comuni a messina del Movimento 5 stelle«Nell’immagine a fianco abbiamo evidenziato i tanti beni comuni che per varie ragioni non vengono usati. Si tratta di oltre 100 immobili abbandonati, sottoutilizzati o del tutto inutilizzati. Un patrimonio collettivo che è necessario “mettere a reddito”. E con ciò non intendiamo venderli, ma sfruttarli e renderli produttivi, facendoli “adottare” dalle tante realtà virtuose del territorio e mettendoli a disposizione dei giovani per progetti commerciali, creativi, artistici e tecnologici. Un esempio a tal proposito è il progetto presentato dal sottoscritto qualche anno fa per la rifunzionalizzazione della Casa del Portuale. Sono beni che ci appartengono e vogliamo riqualificarli insieme a voi».

Agricoltura sostenibile a km 0

«Tanti sono anche i terreni agricoli abbandonati presenti sul territorio comunale. Il nostro obiettivo è quello di incentivare l’agricoltura biologica a Km 0, con un duplice scopo: ridurre il rischio idrogeologico e creare al contempo opportunità di lavoro, in un periodo caratterizzato dalla riscoperta delle antiche tradizioni agricole e dello slow food. Anche in questo caso, dopo un censimento dei terreni comunali, gli stessi potranno essere utilizzati per giovani start-up, orti urbani e progetti di agricoltura sostenibile. Un esempio concreto, in relazione alla crescita della coltura delle viti, è quello della grande richiesta in Italia e all’estero dei nostri vini di qualità, come ad esempio il “Faro”».

Cultura, turismo e tempo libero

«Non basta fermare l’emorragia di “cervelli”. Per rilanciare Messina è necessario attirare qui nuove menti e forze produttive, con un piano di marketing territoriale che restituisca alla città il suo ruolo di crocevia di culture. Abbiamo la fortuna di vivere in un luogo magnifico e unico al mondo, ma la bellezza spesso non è sufficiente. Noi vogliamo che l’area dello Stretto sia in pieno e costante fermento, con tanti eventi, attrazioni e occasioni formative. Come esempio non possiamo non citare la zona di Torre Faro, del Pilone e dei Laghi: un luogo che deve diventare il “cuore pulsante” del turismo sostenibile e un palcoscenico diffuso sotto le stelle, con un festival culturale che racconti la varietà dei Miti dello Stretto, eventi sportivi, tour itineranti lungo la costa e una “summer school” che conduca in città studenti e studentesse da ogni parte del mondo. Non dimentichiamo, infine, la possibilità di mettere in rete i tanti b&b e le strutture ricettive del territorio, con sgravi e incentivi per tutti i giovani imprenditori che vogliono mettersi in gioco in ambito turistico».

Lo sport

«Lo sport non è (solo) agonismo. È innanzitutto un mezzo di socialità, di emancipazione e di rivalsa sociale, soprattutto per i giovani che vivono nelle tante aree degradate della città. Alla luce di ciò, sarà nostra urgenza creare tanti piccoli “presidi sportivi” in ogni quartiere, con la riqualificazione degli impianti e la creazione di nuove aree dedicate, liberamente fruibili da tutti. Al contempo vanno valorizzate le strutture più capienti, dal “Franco Scoglio” al “Celeste” (da affidare alle società sportive di riferimento), che dovranno essere in grado di intercettare grandi eventi musicali e sportivi».

Commercio e sviluppo digitale

«“Mettere la città sul mercato” significa renderla produttiva e al passo con i tempi. Per questo, oltre alla valorizzazione dell’artigianato e delle piccole e medie imprese, non possiamo dimenticare l’impatto nel sociale delle nuove tecnologie: viviamo in un mondo sempre più digitale e dobbiamo cavalcare il cambiamento, incentivando le nuove forme di lavoro. Fra le nostre priorità, non posso non citare l’incubatore di imprese di contrada Papardo, che va sfruttato al meglio, l’area Asi di Larderia, che va ampliata e razionalizzata, ma anche l’identificazione di specifiche aree, dislocate su tutto il tessuto urbano, nelle quali possano essere ospitate le imprese che operano nel campo dell’innovazione, coworking comunali e spazi di condivisione di idee, con wi-fi gratuito e a banda larga. Perché senza “rete” non è possibile creare “rete”».

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